
ALBUM
Ascolta
il Live "Il Vittoriale brucia"
Il Vittoriale Brucia (Live dall'Auditorium del Vittoriale)
28 novembre 2021
VENERDì 21 FEBBRAIO ALLE ORE 21,30
Premiere del nuovo album di Michele Gazich “solo i miracoli hanno un senso stanotte in questa trincea” al Folkclub di Torino
“Viviamo immersi in una realtà, in un presente così tremendo e incredibile (cioè difficile da credere), al punto che, almeno per me, è stato ed è più semplice credere ai miracoli.”
“In un (probabilmente vano) tentativo di porre in equilibrio un mondo in cui troppi tendono a darsi la maiuscola, le nuove canzoni e il titolo del nuovo album sono volutamente scritti solo con lettere minuscole.” (Michele Gazich)
L’album “solo i miracoli hanno un senso stanotte in questa trincea” è la celebrazione dell’amicizia umana e artistica tra Michele Gazich e Giovanna Famulari. Michele ha trovato in Giovanna il perfetto complemento per la sua ricerca tra musica e parole. I due musicisti vantano, nei loro curricula, collaborazioni molto significative: Gazich soprattutto con i songwriter statunitensi (da segnalare la nomination ai Grammy Awards 2019 per l’album “Rifles and Rosary Beads”, prodotto con Mary Gauthier), con ripetuti tour nordamericani ma anche fino all’India, al Giappone e al Nord Africa; Famulari, in Italia ed Europa, con tour oltreoceano, è stata al fianco di molti grandi: da Tosca a Ornella Vanoni. Entrambi collaborano stabilmente con Moni Ovadia. Dopo cinque anni di profique collaborazioni, i due artisti propongono un progetto realizzato in duo, senza l’apporto di altri musicisti sia in sala di registrazione che sul palco. Il concerto propone un florilegio delle più note composizioni di Gazich, tra cui “Storia dell’uomo che vendette la sua ombra” (nella cinquina per la Targa Tenco 2019), “La Maga e lo Straniero”, “L’Angelo Ucciso” (tra le più celebrate tra le tante canzoni dedicate a Pier Paolo Pasolini) e “Come Giona”, audace canzone rock che è anche signature song di Gazich, dedicata al profeta che non voleva fare il profeta, in cui un’ossessiva linea di note basse di violoncello si sovrappone al ritmo incalzante delle parole di una sequentia medievale dedicata a Giona. Ma cuore del concerto sono le canzoni del nuovissimo album in cui la tradizione musicale e poetica del classicismo viennese (Haydn, Mozart e Beethoven) e del primo romanticismo tedesco dialogano -in un accostamento inedito e innovativo- con la canzone d’autore italiana. In brani come “perché goethe è partito per l’oriente?”, “sanguedolce” e “solo i miracoli hanno un senso stanotte in questa trincea” la voce profonda di Gazich si alterna alla voce fresca di Giovanna, violino e viola dialogano con il violoncello, il pianoforte (suonato da entrambi gli artisti) è strumento portante.
Tutte le info sul sito del Folkclub
Michele Gazich insieme a tanti altri musicisti il 26 gennaio ha celebrato a Torino lo scrittore Giorgio Olmoti. Queste le parole di Michele in ricordo dell'amico:
"Ho conosciuto di persona Giorgio Olmoti il primo aprile 2023 e l’ho visto per l’ultima volta il 21 agosto 2024: un periodo brevissimo. Mi sento, dunque, quasi a disagio a ricordarlo anch’io domani tra tantissime persone che l’hanno frequentato per anni e conosciuto certamente meglio di me. Penso soprattutto a suo fratello Federico, ma anche a molti altri.. Entrerò in punta di piedi, canterò una mia canzoncina che so che gli piaceva, ma soprattutto ascolterò e ascolterò, desideroso di sapere ancora qualcosa di lui, grazie a tante parole e musiche che saranno condivise. Nella mia follia, tuttavia, penso anche, piuttosto paradossalmente, di averlo conosciuto benissimo. In quello che sarebbe stato l’ultimo anno della sua vita, ci siamo fatti conoscere l’uno dall’altro in tanti modi, a cuore sempre aperto, con atti di irrazionale generosità e fiducia, con l’entusiasmo di due bambini. È stata tra di noi un’amicizia tipo quelle che nascono appunto da bambini e che il passare del tempo di solito ci nega. Forse è questo che ci aveva uniti: essere allo stesso tempo due studiosi attenti e puntigliosi (lui molto più attento e puntiglioso di me), una volta si sarebbe detto due “intellettuali”, ma al contempo anche due bambini. Sono conscio che “intellettuali bambini” suona piuttosto bizzarro, sembra quasi un ossimoro, ma Giorgio era un meraviglioso ossimoro vivente. Come tutti, ho adorato la sua scrittura, da subito. Sì: lui faceva suonare le parole. Ogni volta quando lo leggevo mi sembrava di ascoltarlo più che di leggerlo. Più volte mi sono trovato a rileggere le sue parole ad alta voce, per farle risuonare in me. Provate a leggere “Stracci e ossa”, forse il suo capolavoro, e vi risulterà chiaro ciò che dico. Detto ciò, non c’era nulla di estetizzante nel suo far suonare le parole (anche se hanno sempre suonato meravigliosamente): ciò che balzava e balza sempre fuori da quelle parole risonanti è il contenuto, ciò che Giorgio dice: sempre inaspettato, irrituale, intelligentissimo e nuovo. Giorgio sapeva anche porgere le sue parole dal vivo, come un attore, ma più di un attore, perché in lui non c’era nessuna artefazione. Ogni volta che proponeva uno dei suoi monologhi dal vivo dava tutto di sé, come se quella fosse l’ultima volta. Col senno di poi, alla luce della sua breve vita, ha fatto bene. Ma forse lui, che sapeva tante cose, già lo sapeva in qualche modo. Comunque non poteva mai fare diversamente. Giorgio era guidato dall’amore in ogni suo atto, da un amore assoluto, appunto."
Hanno ricordato Giorgio: Federico Sirianni, Yo YoMundi, Guido Catalano, Raffaele Rebaudengo, Davide Di Rosolini, Davide Geddo, Fabio F. Giudice, Miriam Gallea, Ginez, Luca Morino, Enrico Remmert e Luca Ragagnin, Gigi Bandini Cosi, Giovanni Battaglino, Chiara Effe, Lorenzo Santangelo, Carlo Pestelli, Stefania Rosso, Veronica Perego e Valeria Quarta,Matteo Castellan, Elisabetta Bosio, Mao e Vito Miccolis, Liana Marino, Alessio Lega e Rocco Marchi, Alberto Napo Napolitano, Flavia Barbacetto, Arsenio Bravuomo, Mario Congiu e Marco Peroni, Claudio Bellino, Monica P, Max Liotta,Roberto Bovolenta, Helen Esther Nevola, Giuseppe Gadaleta, Sergio Pennavaria.
Michele Gazich in concerto a Brescia conclude il 16 dicembre le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della strage di Piazza della Loggia.
Giovedì 30 gennaio a Venezia presso la Sala San Domenico alle 10.30 Michele Gazich presenterà “PARTIGIANO BASAGLIA”, la sua “OPERACCIA ESPRESSIONISTA”. Due voci, quella del Maestro dell’anima Marco Lamberti e la sua, due strumenti, chitarra e violino, a raccontare in musica e parole la storia semisconosciuta di Franco Basaglia partigiano: i suoi due arresti, la reclusione nel carcere veneziano e il fermo presso le famigerate “sale custodia” presso l’Ospedale Civile di Venezia insieme ad altri detenuti politici in procinto di essere incarcerati o agli ebrei lì raccolti prima di partire per i campi di sterminio.
L'ingresso è libero.
Ascolta
il Live "Il Vittoriale brucia"
Il Vittoriale Brucia (Live dall'Auditorium del Vittoriale)
28 novembre 2021